Secondo i dati dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano, il 61 per cento delle aziende ha aumentato in maniera considerevole il budget per le attività di sicurezza informatica, segnando negli ultimi dodici mesi un +18 per cento di crescita del settore.

È stato presentato questa mattina alla Camera dei Deputati “Cybersecurity 5.0 – Career Day”, il primo road show nazionale che animerà diverse Università del Paese, da Nord a Sud, e metterà in contatto le aziende più competitive del settore e i rappresentanti di importanti realtà, nazionali e locali, con tutti coloro che sono interessati a intraprendere una carriera nel mondo della cybersicurezza. Si tratta di un progetto spin off del Festival della Diplomazia, in programma a Roma dal 19 al 27 ottobre.

Il road show vanta il patrocinio dell’Agenzia nazionale della Cybersecurity (Acn), delle rappresentanze in Italia del Parlamento e della Commissione europei, dell’Associazione italiana professionisti security aziendale (Aipsa) e di Women4Cyber (W4CI), con la partecipazione dell’Agenzia dell’Unione europea per la cybersicurezza (Enisa) e di Ale Comunicazione, e il supporto di Atlantica Cyber Security.

L’edizione 2023, anno europeo delle competenze, avrà come focus centrale proprio lo sviluppo delle abilità e competenze per affrontare le sfide del prossimo futuro. La cybersicurezza in Italia è, infatti, tra le priorità di investimento per le imprese, sia grandi che piccole e medie. Secondo i dati dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano, il 61 per cento delle aziende ha aumentato in maniera considerevole il budget per le attività di sicurezza informatica, segnando negli ultimi dodici mesi un +18 per cento di crescita del settore.

“Tutti noi oggi apprezziamo i vantaggi dei servizi digitali ma dobbiamo mantenere alta l’attenzione ai rischi che ne possono derivare”, ha aggiunto Frattasi. “Questo road show nazionale è un’occasione preziosa per mettere in contatto il mondo universitario con quello delle imprese e lavorare anche per colmare il divario tra formazione e professioni”, ha dichiarato Carlo Corazza, direttore dell’Ufficio Italia del Parlamento Europeo. “Secondo gli ultimi dati dell’Enisa – ha ricordato Elena Grech, vicedirettore della rappresentanza in Italia della Commissione europea – mancano oltre 500 mila esperti nel mercato della cybersicurezza in Europa. Per raggiungere questi obiettivi, la collaborazione tra governi, istituti di istruzione, organizzazioni del settore privato e società civile è fondamentale”. “È importante strutturare un intero sistema formativo a più livelli. Il road show rappresenta un ulteriore strumento per colmare il gap in ambito cyber. Ovviamente non si vedranno immediatamente gli effetti del nuovo sistema olistico, nell’attesa è necessario trovare soluzioni consortili per aiutare le imprese”, ha spiegato Alessandro Manfredini, presidente Aipsa.

Per Domitilla Benigni, presidente di Women4Cyber e di Cy4gate, “la digitalizzazione ha portato un aumento dei rischi e le minacce sono virtualmente ovunque. Sono necessarie nuove tecnologie e competenze e, di conseguenza, si aprono enormi opportunità professionali. Questo, tuttavia, si scontra con la storica assenza femminile nella rivoluzione digitale in corso. L’azione di Women4Cyber Italia parte da questa consapevolezza e dalla volontà di incoraggiare e formare le donne a portare il loro contributo anche in questo dominio, non solo negli aspetti tecnici ma anche attraverso li reskilling di professioni tradizionali”. Il presidente di Anvur (agenzia pubblica che assicura la qualità del sistema accademico), Antonio Uricchio, ha osservato che “per il sistema universitario italiano il tema delle nuove tecnologie, e in particolare quello della cybersecurity, è relativamente recente”. “Ad oggi sono undici i corsi di studio già attivati negli atenei statali e non statali, ma già da quest’anno le domande di istituzione di nuovi corsi sulla sicurezza informatica sono in aumento, e questo attesta il grande interesse dei giovani verso le nuove professioni del digitale”, ha affermato Uricchio.

Vedi l’articolo qui